Sono nato a Cosenza, nel 1983. Dopo aver conseguito la laurea in DAMS, decisi di intraprendere la carriera di grafico editoriale presso aziende del settore. Da grande appassionato di fotografia, sin da giovane mi dedicai allo studio della luce, all’attrezzatura fotografica analogica per poi passare al digitale, ho iniziato subito a sperimentare diversi generi passando da studi di ritrattistica, di paesaggio, allo still-life, fino ad approdare al reportage. Ancora adesso, questo genere è quello che più mi aggrada perché sento che la foto nasce soprattutto per questo, cogliere l’attimo particolare di qualcosa che si vive, che si studia e che si conosce. Prediligo l’uso del bianco e nero, essendo influenzato da grandi maestri come Capa, Doisneau, Gardin, Scianna e molti altri. Nella maggior parte dei miei progetti racconto la quotidianità dei miei soggetti, di come il loro lavoro sia in grado di cambiare lentamente ma inesorabilmente la società che li circonda. Sono cresciuto nell’idea che fotografare voglia dire conoscere e saper osservare.

Bresson diceva, che è un’illusione che le foto si facciano con la macchina fotografica… si fanno con gli occhi, con il cuore e con la testa. Mai frase fu più vera per un fotoreporter.